Da ormai molti decenni, gli esseri umani sono capaci di impartire istruzioni alle macchine - i calcolatori - in modo che effettuino operazioni, anche complesse, al posto loro. Per quanto complesse, queste operazioni sono ritenute meccaniche, e quindi i calcolatori sono considerati meri esecutori privi di buon senso e capacità decisionale.

Più recentemente, gli esseri umani hanno messo a punto tecniche che permettono alle macchine d'imparare da esempi - il machine learning - invece che eseguire sequenze di istruzioni meccanicamente. Oggi, grazie al machine learning (che compone una grossa fetta di quella che chiamiamo intelligenza artificiale) facciamo prendere alle macchine decisioni al posto nostro, anche importanti: se frenare di fronte ad un ostacolo improvviso che si presenta alla guida, se concedere o no un prestito, quali libri leggere o quali video guardare.

Questa capacità di prendere decisioni rende le macchine coscienti? Intelligenti? Responsabili delle proprie scelte? Capovolgendo la prospettiva: quali esseri viventi hanno queste qualità e quali no? Dove sta il confine? Il criterio per ritenere qualcosa cosciente, vivo, intelligente, è lo stesso per esseri biologici e non biologici?

Ne discuterà, coinvolgendo il pubblico, Eric Medvet (docente di informatica e machine learning presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università degli Studi di Trieste) in un breve intervento corredato da esempi, immagini e domande, più che da risposte: il tema è di grande profondità e di non facile risoluzione, ma meritevole di attenzione.

La partecipazione all'evento è gratuita!